Ekaterina Valiulina

violino

Ekaterina Valiulina è nata a Tyumen in Siberia nel 1989 e ha iniziato a studiare violino a cinque anni. Nel 2013 si è diplomata con lode al Conservatorio di Mosca sotto la guida di Eduard Grach e successivamente ha ottenuto il master e il diploma solistico al Conservatorio Superiore della Svizzera Italiana nella classe di Sergej Krylov. È stata premiata in diversi concorsi internazionali, tra i quali i concorsi di Astana (Kazakistan), Zagabria (Croazia) e Kloster Schöntal (Germania) e i concorsi Yampolsky di Mosca, Lipatti di Bucarest e Lipizer di Gorizia.
Ekaterina Valiulina è stata invitata a tenere concerti come solista in sale prestigiose (Tchaikovsky Philharmonic Concert Hall e Sala Grande del Conservatorio di Mosca, Sala del Conservatorio di Zagabria, Auditorium Giovanni Arvedi - Museo del Violino di Cremona, LAC - Lugano Arte e Cultura, Auditorio della RSI, Opera di Reims, Palazzo Tursi di Genova) e in numerosi festival (Ceresio Estate in Svizzera, Unione Musicale di Torino, Rome Chamber Music Festival, Festival Internazionale di Musica da Camera all’Elba, Festival Jeunes Talents a Parigi).
Si è esibita con musicisti e direttori quali Shlomo Mintz, Tony Walters, Sergej Krylov, Alexander Vedernikov, Nicolas Krauze, Constantin Adrian Grigore, Danilo Rossi, Aleksandar Madžar, Ingmar Lazar, Yuval Gotlibovich, Andrea Raffanini e con orchestre quali la National Philharmonic Orchestra of Russia, l’Orchestra Sinfonica Statale di Sibiu, l’Orchestra della Radio e della Televisione della Croazia, l’Orchestra da Camera Lituana, l’Orchestra da Camera della Slesia e l’Orchestra della Svizzera Italiana.
Nel 2015 ha registrato il DVD The Golden Twenties of the Violin con opere di Ravel, Ysaye e Stravinskij e recentemente ha suonato per Radio France Musique con il pianista Ingmar Lazar e vinto l’International Harp Contest di Saluzzo nel gruppo di musica da camera con l’arpista Elisa Netzer, con la quale ha debuttato al LAC - Lugano Concert Hall.
È apparsa nel documentario prodotto dalla RSI, Il futuro della memoria, esibendosi in un concerto a Cremona con il violino Vesuvio di Antonio Stradivari. Dopo un concerto a Ginevra, la sua performance è stata descritta come «guidata dalla pura essenza della musica e trasmessa con estrema precisione e sottile comprensione delle opere musicali» (L’Abri).